Via Santa Lucia: differenze tra le versioni

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(Le vie della ceramica 1998)
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==Le vie della ceramica 1998==
 
==Le vie della ceramica 1998==
 
E' il nome della santa martire patrona dell'Ambrogiana, [https://it.wikipedia.org/wiki/Santa_Lucia Santa Lucia], secondo la tradizione, sarebbe nata a siracusa, circa nel 283, da nobile famiglia; sua madre Eutichia sarebbe stata indotta dalla figlia a distribuire tutte le ricchezze ai poveri ed il fidanzato della giovane, indignato per il gesto, avrebbe denunciato la fanciulla come cristiana a Pascanio, governatore della Sicilia, che l'avrebbe condannata a morire prima sul rogo, poi con la spada nel [https://it.wikipedia.org/wiki/304 (304)303].<br/> L'attuale denominazione risale almeno al 1839, come si legge nel «Registro dei lavori di mantenimento e restauro delle strade comunicative della comunità di Montelupo», conservato presso l'archivio storico comunale. Non si hanno notizie su altre denominazioni.
 
E' il nome della santa martire patrona dell'Ambrogiana, [https://it.wikipedia.org/wiki/Santa_Lucia Santa Lucia], secondo la tradizione, sarebbe nata a siracusa, circa nel 283, da nobile famiglia; sua madre Eutichia sarebbe stata indotta dalla figlia a distribuire tutte le ricchezze ai poveri ed il fidanzato della giovane, indignato per il gesto, avrebbe denunciato la fanciulla come cristiana a Pascanio, governatore della Sicilia, che l'avrebbe condannata a morire prima sul rogo, poi con la spada nel [https://it.wikipedia.org/wiki/304 (304)303].<br/> L'attuale denominazione risale almeno al 1839, come si legge nel «Registro dei lavori di mantenimento e restauro delle strade comunicative della comunità di Montelupo», conservato presso l'archivio storico comunale. Non si hanno notizie su altre denominazioni.
Il primo riferimento cartografico si ha nelle [Carte dei Capitani di Parte Guelfa] del 1580. Nel '500 questa strada collegava il vecchio borgo di San Quirico all'antica pieve si San Chirico e Lucia, nei pressi della villa granducale dell'Ambrogiana. La chiesa di Santa Lucia fu costruita su progetto di Pier Maria Baldi, per volontà di [https://it.wikipedia.org/wiki/Cosimo_III_de'_Medici Cosimo III] , divenuto Granduca nel 1670.<br/> La strada viene descritta anche all'inizio del 1800, nei «Campione o sia stradario della Comunità di Montelupo dove si vedono descritte le strade di prima classe esistenti nei Popoli componenti della Comunità» , conservato all'Archivio Storico di Montelupo: «Una strada che ha il suo principio dalla Strada Regia Pisana all'imboccatura della quale vi è un Tabernacolo costruito su'i Beni delle Monache di San Matteo in Arcietri, prosegue fino alla Chiesa Prioria di S.Lucia all'Ambrogiana, imbocca nel Regio Stradone che conduce alla Villa di S.A.R., e al Real Convento di S.Pietro d'Alcantara»<ref>{{Cita|Filza 290.}}</ref>  
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Il primo riferimento cartografico si ha nelle [Carte dei Capitani di Parte Guelfa] del 1580. Nel '500 questa strada collegava il vecchio borgo di San Quirico all'antica pieve si San Chirico e Lucia, nei pressi della villa granducale dell'Ambrogiana. La chiesa di Santa Lucia fu costruita su progetto di Pier Maria Baldi, per volontà di [https://it.wikipedia.org/wiki/Cosimo_III_de'_Medici Cosimo III] , divenuto Granduca nel 1670.<br/> La strada viene descritta anche all'inizio del 1800, nei «Campione o sia stradario della Comunità di Montelupo dove si vedono descritte le strade di prima classe esistenti nei Popoli componenti della Comunità» , conservato all'Archivio Storico di Montelupo: «Una strada che ha il suo principio dalla Strada Regia Pisana all'imboccatura della quale vi è un Tabernacolo costruito su'i Beni delle Monache di San Matteo in Arcietri, prosegue fino alla Chiesa Prioria di S.Lucia all'Ambrogiana, imbocca nel Regio Stradone che conduce alla Villa di S.A.R., e al Real Convento di S.Pietro d'Alcantara»<ref> Filza 290 </ref>
 
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==Dati storici==
 
==Dati storici==

Versione delle 19:16, 21 gen 2016

da via Fratelli Cervi a piazza Don Alberto Salvadori - (San Quirico)

Montelupo Fiorentino, Occhio di penna di pavone (fine XV secolo), MMAB - Museo della Ceramica

Le vie della ceramica 1998

E' il nome della santa martire patrona dell'Ambrogiana, Santa Lucia, secondo la tradizione, sarebbe nata a siracusa, circa nel 283, da nobile famiglia; sua madre Eutichia sarebbe stata indotta dalla figlia a distribuire tutte le ricchezze ai poveri ed il fidanzato della giovane, indignato per il gesto, avrebbe denunciato la fanciulla come cristiana a Pascanio, governatore della Sicilia, che l'avrebbe condannata a morire prima sul rogo, poi con la spada nel (304)303.
L'attuale denominazione risale almeno al 1839, come si legge nel «Registro dei lavori di mantenimento e restauro delle strade comunicative della comunità di Montelupo», conservato presso l'archivio storico comunale. Non si hanno notizie su altre denominazioni. Il primo riferimento cartografico si ha nelle [Carte dei Capitani di Parte Guelfa] del 1580. Nel '500 questa strada collegava il vecchio borgo di San Quirico all'antica pieve si San Chirico e Lucia, nei pressi della villa granducale dell'Ambrogiana. La chiesa di Santa Lucia fu costruita su progetto di Pier Maria Baldi, per volontà di Cosimo III , divenuto Granduca nel 1670.
La strada viene descritta anche all'inizio del 1800, nei «Campione o sia stradario della Comunità di Montelupo dove si vedono descritte le strade di prima classe esistenti nei Popoli componenti della Comunità» , conservato all'Archivio Storico di Montelupo: «Una strada che ha il suo principio dalla Strada Regia Pisana all'imboccatura della quale vi è un Tabernacolo costruito su'i Beni delle Monache di San Matteo in Arcietri, prosegue fino alla Chiesa Prioria di S.Lucia all'Ambrogiana, imbocca nel Regio Stradone che conduce alla Villa di S.A.R., e al Real Convento di S.Pietro d'Alcantara»[1]

Dati storici

Le fonti

Considerazioni

Articolo

Bibliografia

Le vie della ceramica 1998 = Paola Caramelli (a cura di), Le vie della ceramica,Comune di Montelupo Fiorentino, Lastra a Signa 1998, p.104]

Sitografia

  1. Filza 290