Lolli Ghetti 2001 (Relazione)

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Voce della categoria fonti. (Archivio Comune Montelupo Fiorentino - Ufficio Tecnico - da inserire segnatura) -
Si trascrive di seguito la relazione storica su carta intestata dell'allora “Soprintendenza per i beni Ambientali e Architettonici per le provincie di Firenze, Pistoia e Prato.
Allora Soprintendente Mario Lolli Ghetti 6 settembre 2001
Relazione Storica – Chiesa SS. Quirico, Lucia dell'Ambrogiana.
La chiesa di “SS.Quirico, Lucia dell'Ambrogiana” è situata nel comune di Montelupo Fiorentino nella zona dell'Ambrogiana.
L'edificio è forse nato con la denominazione di S.Quirico.
Nel XV sec. Subisce delle trasformazioni al corpo originario.
Alla fine del XV sec. assume la nuova denominazione di "S. Quirico e S. Lucia all'Ambrogiana".
Tra il XVII – XVIII sec. viene costruita una nuova chiesa collegata alla precedente con il nome di “SS. Quirico e Lucia all'Ambrogiana”.
Nel XVIII sec. l'edificio viene abbandonato e tutte le funzioni della parrocchia vengono trasferite nella chiesa costruita poco distante e che assume la denominazione di “SS. Quirico, Lucia e Pietro d'Alcantara all'Ambrogiana”. Questa parrocchia ufficia, ancora oggi, le funzioni religiose.

PERIODO ROMANICO – XII-XIII sec.
Troviamo le prime tracce di esistenza della nostra chiesa:
Nel “Dizionario storico della toscana” di E.Repetti (7).
Dove leggiamo nel Trattato di tregua dei Lucchesi:” Actum in Ecclesia S. Quirici inter Pesam et Arnum anno 1204” firmato il 3 giugno 1204 forse nella chiesa di S. Quirico.
Notizie sulla classificazione della chiesa può essere fatta dallo stesso testo, in cui si legge che la pieve di S. Ippolito nel medioevo contava 16 parrocchie poi riunite in otto cure fra le quali troviamo quella di “SS. Quirico e Lucia all'Ambrogiana, prioria”.
Da alcuni Documenti (2)-(3) si rivela il pagamento di decime da parte della Chiesa di S.Quirico alla pieve di S.Ippolito e che nella canonica della chiesa risiedevano tre padri secolari.
Possiamo quindi classificare la chiesa in oggetto come canonica e che quindi in ordine di importanza seguiva la pieve di S. Ippolito. Ritroviamo le caratteristiche architettoniche comuni alle chiese romaniche del territorio con la navata unica (forse in origine con abside semicircolare) coperta da capriate lignee. Con una successiva verifica si potrà stabilire se il corpo a sinistra della navata appartiene a questa epoca. Infatti questo può anche risultare essere il campanile romanico di tipologia a torre.
I caratteri stilistici e strutturali sono improntati alla massima semplicità. Il pavimento è costituito da elementi in cotto e sono presenti delle lastre in pietra a chiudere gli ossari posti sotto il pavimento. Il materiale da costruzione è costituito da elaborazione di pietre locali grossolanamente tagliate e posa in opera con grossi giunti tra pietra e pietra. Effetti cromatici vengono raggiunti alternando pietre di colore differente.

XV – XVI sec.
La chiesa di S. Quirico divenne patronato delle monache di S. Giorgio a Capraia mantenendo la stessa denominazione e nel 1482 fu riportata ad assolvere le funzioni di parrocchia assumendo la denomanazione di SS. Quirico e Lucia all'Ambrogiana da mons. Rinaldo Orsini, arcivescovo di Firenze (1).
Antecedente a questa data si sono certamente avuti dei cambiamenti nell'edificio tali da ospitare le monache e che consistevano in corpi adiacenti alla navata della chiesa.

E' importante, adesso, fare riferimento alla carta storica del “Fondo del Bigallo” (11) datata fine 1500.
Carta dei Capitani del Bigallo - Particolare
Dalla lettura della carta storica, compare il disegno della Villa dell'Ambrogiana voluta dal Granduca Ferdinando I dei Medici.
Rileviamo anche una chiesa e dal tracciato delle strade, riconosciamo la strada di S. Lucia. Possiamo quindi supporre che alla fine del 1500 la chiesa si presentava costituita da un edificio di fabbrica con corpo più alto coperto a capanna ed un corpo più basso coperto con una falda. L'orientamento della facciata principale è sulla strada che conduce al fiume Arno. Il corpo principale presenta una porta ed un occhio in asse, completato sul tetto da una croce. Sulla facciata laterale si hanno due finestre. Il campanile è sulla parte finale di questo corpo. Sul lato destro del prospetto principale il corpo minore si presenta con una porta sulla stessa facciata ed una finestra su quello laterale.
Carta dei Capitani del Bigallo - Particolare.

Dall'esame a vista delle murature ci appare che l'ingrandimento al corpo romanico avviene trasformando la pianta della chiesa da unica navata a croce. Viene creato un transetto riportando simmetricamente all'asse della navata il corpo laterale. Viene proseguita la navata con un corpo centrale coperto a volta a croce poi seguito da un corpo absidale. La nuova chiesa viene fornita di campanile posto lateralmente e con orientamento parallelo alla navata. Sul prospetto viene modificata la forma della finestra, assumendo forma quadrata con cornice in pietra grigia (si rilevano elementi di ripartizione in cotto estranei al tessuto originale). L'interno della chiesa viene arricchito con un confessionale posto nella navata e che presenta decorazioni a tempera, l'altare nella cappella del transetto e le decorazioni delle semicolonne e delle volte a crociera.

XVII – XVIII sec.
Nell'ultimo trentennio del Seicento il granduca Cosimo III elegge la Villa dell'Ambrogiana a sua residenza preferita. Il programma di valorizzazione della residenza era poi completato dalla edificazione, in prossimità della villa, dalla chiesa e convento di San Pietro d'Alcantara (14 luglio 1678-1681) (8).
I lavori intrapresi per la valorizzazione della Villa potrebbero aver interessato anche la chiesa e quindi possiamo collocare il periodo di costruzione del corpo della chiesa a questa epoca.
La nuova chiesa è ad un'unica navata. E' coperta da due falde e sorretta da capriate. Il campanile è di modestissima dimensione. La porta a lato dell'altare, permette la comunicazione agli ambienti della vecchia chiesa.
Sul prospetto nord la porta di ingresso è arricchita dalla cornice e da gradini in pietra. Altro elemento caratteristico è la presenza di un'acqua-santiera in ceramica ( rimangono ormai solo frammenti). Mentre nell'interno troviamo l'altare settecentesco.

Epilogo – 1789

In documenti nell'Archivio Arcivescovile di Firenze, si ritrovano dal 1482 al 1789 i nomi dei preti che si sono succeduti in questa parrocchia.
Il 7 dicembre 1789, la chiesa fu sconsacrata e tutte le funzioni religiose trasferite alla chiesa costruita nel 1679 dal Granduca Cosimo III ( di cui abbiamo già parlato).
Essa fu affidata ai Padri della Riforma di S.Pietro d'Alcantara con il nome di SS. Quirico, Lucia e Pietro d'Alcantara all'Ambrogiana. (1) – (3) – (4)

CORPI ANNESSI ALLA CHIESA

Se è stato difficile trovare documenti sugli edifici della chiesa è impossibile averne sui corpi annessi ad essa, ma destinati ad altri usi. Ci riferiremo ai soli documenti cartografici, supportati dalle ipotesi che possono essere fatte seguendo la lettura dei registri dello “Stato dell'anime della chiesa di SS. Quirico e Lucia all'Ambrogiana” (3) dal 1754 al 1789.
Dalla carta del Fondo del Bigallo (11) otteniamo le prime informazioni sugli ampliamenti al corpo originario. Questi dovrebbero interessare la parte poi destinata a canonica per ospitare i sacerdoti.
Da una lettura sulle murature (spessore e materiale da costruzione), si suppone che alcune di loro appartengano a questo periodo costruttivo.
Nel registro del 1755 (3) compare Canonica di S. Lucia + Casa della Chiesa di S. Lucia a S.Quirico. Voglio ricordare che nella Canonica abitavano 4 persone (3 Sacerdoti Secolari + 1 serva del priore), nella Casa della Chiesa abitava un nucleo famigliare. L'edificazione che si sviluppa attorno alla chiesa avviene in seguito alla necessità di ospitare, inizialmente la comunità dei prelati e poi quella dei laici che vive a stretto contatto con gli ambienti ecclesiastici.
Ritengo che questo avvenga gradatamente attraverso fasi successive, coinvolgendo con varie superfetazioni la struttura edilizia della chiesa. Più nel dettaglio, per la chiesa del XVII-XVIII sec. Sui fianchi della facciata principale i due corpi sembrano seguire fasi successive di costruzione. Riscontriamo che quello di destra assolveva al compito di sagrestia (la porta e gradini che troviamo tra questo ambiente e la chiesa fa supporre la stretta relazione fra queste due parti di edificio).
Dalla cartografia del Catasto generale della Toscana (10) rilevo la planimetria dell'edificio in questo periodo. Tutte le costruzioni presenti sulla carta sono quelle che oggi ritroviamo edificate (almeno per quanto riguarda gli ingombri). Ne fannno eccezione solo i corpi presenti nel [?] che si possono attribuire a sviluppi posteriori alla redazione della carta.

Disegno realizzato da mc dello staff del laboratorio utilizzando: a)la pianta delle fasi costruttive ipotizzate dallo Studio Bedini nella relazione per il restauro b) la pianta allegata alla relazione di scavo firmata da Federico Cantini e Lorenzo Cecchini, allegata al progetto di restauro. Si precisa che l'inserimento degli edifici absidati, presenti nelle citate planimetrie dell'indagine archeologica,deve essere considerato graficamente approssimativo.

BIBLIOGRAFIA__________________________________________

1)Archivio Storico Arcivescovile di Firenze; Campione Vecchio di Campagna c.156 r. - Firenze, 1482
2)Archivio Storico Comunale – Comune di Montelupo Fiorentino
3)Archivio Storico della Parrocchia di SS. Quirico, Lucia e Pietro d'Alcantara all'Ambrogiana; Stato dell'anime della chiesa di SS. Quirico e Lucia all'Ambrogiana – 1748/1791
4)Nicodemo Delli Il convento del Granduca Cosimo III all'Ambrogiana – Firenze 1998
5)Italo Moretti – Renato Stopani Architettura Romanica Religiosa nel contado fiorentino – Firenze, 1974.
6)Provincia di Firenze. Comune di Montelupo Fiorentino; Montelupo Fiorentino. Il paese della ceramica fra l'Arno e Pesa – Firenze, 1993.
7)E. Repetti Dizionario geografico fisisco e storico della Toscana – Firenze, 1835
8)G.C.Romby La Villa medicea dell'Ambrogiana - dispense
9)G. Villani, V. Cirri, La chiesa fiorentina – Firenze 1992.